Tigelle o crescentine?


Poco importa...si possono chiamare in tutte e due le maniere! Nonostante la dicitura tigella sia ormai quella più diffusa, il nome corretto rimane crescentina perché quello originario ed etimologicamente esatto. Le tigelle ... che fantastica invenzione!!


Mi piacciono le ricette delle nonne, quelle che si tramandano di generazione in generazione e proprio per questo ho provato una ricetta della nonna di una amica della mia amica Eva...insomma, mille giri per arrivare ad un risultato direi spettacolare! L'unico difetto delle tigelle é che per farle bisogna possedere assolutamente una tigelliera tipo questa per intenderci http://www.enricopruni.com/sta_tig.html, in Emilia Romagna si trova facilmente, ma in Alto Adige no purtroppo...potete ordinarla magari su internet! A me l'ha regalata appunto Eva, e la ringrazio tantissimo perché senza tigelle ora non posso più vivere! Se non la possedete non saprei come aiutarvi, forse potete provare su una padella antiaderente ma non garantisco il risultato. Il pesto alla modenese invece me l'ha consigliato mia cugina...fatto sciogliere sulla tigella insieme al parmigiano è la morte sua!


Ingredienti tigella:


500 gr farina

250 ml di latte

100 ml di olio cuore

mezzo cubetto di lievito di birra

mezza bustina di lievito bartolini (o paneangeli) per pizza

sale


Ingredienti per il pesto modenese:


100 g di lardo

1 spicchio d'aglio

1 rametto di rosmarino


Parmigiano Reggiano da aggiungere alla tigella una volta spalmato il pesto


Procedimento:


Tigelle:

Impastare tutto nella Kenwood Chef con il gancio impastatore, oppure a mano. L'impasto deve risultare molto morbido, quasi attacarsi alle dita e deve lievitare almeno 3 ore, dentro un sacchetto di nylon. Fare tante palline (ciascuna di circa 50 gr e comunque a seconda dell'ampiezza degli stampini della piastra) e lasciarle lievitare per un'altra ora. Scaldare la tigelliera a fuoco lento ungerla con olio, e inserire le palline, girare la tigelliera, in 10 minuti si cuociono.

Pesto modenese:

Trita con un frullatore il lardo, il rosmarino e l'aglio.


Come va servita:


La tigella, servita molto calda, viene tagliata in due e farcita con pesto e Parmigiano Reggiano grattugiato. Chiusa immediatamente e mangiata dopo appena un minuto è squisita: il lardo del pesto si scioglie grazie al calore della tigella e sprigiona tutti gli oli essenziali del rosmarino. Volendo si può aggiungere anche una fettina di crudo.


Può essere gustata anche con qualsiasi tipo di salume e di formaggio molle, inoltre la tigella non disdegna affatto come dessert, la nutella!

Commenti

  1. ahi ahi ahi.... devo fare un commento:
    tigelle e crescentine sono davvero due cose diverse: quelle di cui date la ricetta sono tigelle, mentre le crescentine sono tutt'altra cosa e sono fritte (a modena si chiama gnocco fritto, a parma si chiama torta fritta)

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  2. Ciao Vanessa! ...mi sono appena documentata su Wikipedia.
    In origine la tigella era proprio lo strumento per cuocere le crescentine modenesi. Con l'andare degli anni si è fatta confusione tra i due termini e quindi anche la stessa pasta (crescentina) viene comunemente, ma impropriamente chiamata tigella. Quindi a Modena c'é chi le chiama tigelle, chi crescentine, ma riferendosi sempre alla stessa cosa. Altro discorso invece per quanto riguarda lo gnocco fritto, il suo nome varia da un'area all'altra. Per esempio in gran parte della provincia di Bologna viene chiamato crescentina (nome con cui a Modena invece ci si riferisce alla tigella), nella provincia di Parma torta fritta e nella provincia di Ferrara viene chiamato pinzino. A Piacenza chisulén o chisuleï. Insomma...i nomi variano a seconda delle province...ed è proprio per quello che si fa confusione! Fatto sta che come le si voglia chiamare, tigelle, crescentine o chi più ne ha più ne metta, sono comunque buonissime!!! Viva l'Italia!!!

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  3. Vanessa cara devo confermare la tesi di Denise. Come modenese d'importazione confermo che lo gnocco fritto è ben altro dalle tigelle che, come già detti in precedenza, si chiamerebbero crescentine proprioperchè durante la cottura (che avviene nella tigelliera) avviene l'ultima fase di lievitazione. Da qui crescentine, ossia che crescono durante la cottura. Denise sei Grande !!
    Ivan

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  4. Ciao Ivan! Ma sei l'Ivan della scuola di Musical? Che bello vederti nel mio blog!! Quindi sei un modenese d'importazione...bene bene!! Se sai qualche chicca di ricetta modenese carina manda pure...adoro la cucina emiliana!

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  5. No...sono Ivan parrucchiere ma spero che ti faccia piacere ugualmente....

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  6. Ahhh...Ivan il parrucchiere!! Certo che mi fa piacere! Un vero modenese d'importazione...ho visto pure la tua tigelliera formato famiglia...tu si che ne sai!! Buone tigelle allora e alla prossima!!! Ciao ciao

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  7. Che bello vedere pubblicato la ricetta della mia nonnina!!! :-DD
    Brava Denise!
    ciao valeria

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